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Mecenatismo – Un contributo di ASA S.p.A., chiave per…

La Fondazione Villa romana delle Grotte inizia un nuovo percorso di accesso a finanziamenti privati grazie a uno sponsor d’eccezione, ASA S.p.A. Difficile scegliere da dove partire per il restauro della Villa, che appare una grande emergenza tutta da riscoprire, dopo gli scavi archeologici condotti negli anni ’60-’70 e poi interrotti.

La scelta di ASA S.p.A. di contribuire al restauro delle cisterne romane della Villa si inserisce bene nel contesto di recupero dell’intera collina delle Grotte, futuro ideale parco di “archeologia diffusa” nel Comune di Portoferraio, alla luce del nascente SMART, Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano, e rende attualissima la valorizzazione di depositi per l’acqua concepiti in epoca lontana, tuttora strumento insostituibile nella nostra vita moderna.

Le cisterne, alimentate nei secoli dalla ricchezza di risorse idriche della nostra isola, sono la chiave di lettura nella costruzione di un complesso residenziale elegante e imponente, dotato di terme private da una parte, di grotte, ninfei, piscine e giochi d’acqua dall’altra, che non possono non colpire l’immaginazione anche del visitatore più distratto. Le cisterne erano, al tempo degli antichi romani, strumenti fondamentali nella gestione di quelle che erano non solo “ville”, intese nel significato contemporaneo, ma vere e proprie “aziende”.

“Da quando ASA SpA ha ereditato la gestione del servizio idrico all’Elba, ha realizzato molti interventi tecnici per potenziare e migliorare la rete idrica – sottolinea il Consigliere di Sorveglianza di ASA SpA Giorgio Cuneo – La vicinanza, però, si esprime anche attraverso il sostegno e la valorizzazione della cultura e con questo contributo – conclude Cuneo – ASA rafforza il legame con il territorio elbano”.

Il finanziamento permetterà la redazione di schede tecniche, con un’analisi architettonica e archeologica dello stato delle due cisterne, diretta dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno, con la partecipazione del Comune di Portoferraio /Assessorato alla Cultura, la collaborazione dell’Università di Siena, Archeologia dei Paesaggi, Dipartimento di Scienze Storiche e Beni Culturali e dell’associazione Italia Nostra Arcipelago Toscano.

foto di Stefano Muti

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“Le Grotte in Trasferta” agli Arsenali Medicei di Pisa.…

Per il ciclo “Le Grotte in Trasferta”, siamo andati a Pisa per ammirare l’ “Alkedo”, presentata come la star dell’Arsenale Mediceo di Pisa: un’antica nave a remi di epoca augustea appena restaurata, una delle sedici ritrovate nel 1998 accanto alla stazione ferroviaria di Pisa-San Rossore, a due passi dalla Torre Pendente, in quello che allora era un porto del bacino dell’Arno, molto diverso nell’età antica. La nostra curiosità, unita alla ricerca continua di spunti di condivisione delle esperienze elbane, non poteva non motivare un viaggio nato proprio per rendersi conto di come anche l’Elba possa essere interessata a questi ritrovamenti.

La dott.ssa Gloriana Pace, uno degli archeologi che seguono i lavori di restauro, accompagnandoci alla visita, ci ha spiegato che “Alkedo”, nome inciso sull’imbarcazione, significa “gabbiano”. Entrare nell’Arsenale adesso significa essere per metà in un museo, per metà in un laboratorio: le navi sono ancora in fase di rimontaggio, asse per asse, pezzo per pezzo. Per terra e intorno, pennelli, resine, attrezzi di falegnameria, cime, disegni: un vero cantiere. Per questo l’ingresso è possibile solo accompagnati da un esperto.

Un pensiero non può non rimbalzare anche all’Elba, al suo ruolo strategico e nei traffici marittimi attraverso i secoli, ai relitti delle nostre coste ed ai reperti nei nostri musei archeologici.  L’Elba è stata un luogo centrale, dall’antichità ad oggi, delle rotte del Mediterraneo.

Diamo allora a tutti appuntamento al prossimo anno 2018, per l’inaugurazione di un nuovo polo culturale e turistico di Pisa, quando i restauri saranno finalmente conclusi e la mostra potrà essere inaugurata all’interno di un’area meravigliosa, con un importante recupero degli antichi spazi, resi moderni grazie alle nuove tecnologie di ricerca, al supporto multimediale, a un restauro d’avanguardia e ad un allestimento suggestivo con la ricostruzione delle magnifiche imbarcazioni. Con questa mostra, potremo così avvicinarci alla navigazione antica, nella consapevolezza che anche i nostri musei archeologici hanno reperti di pregio arrivati a noi dal mare, che attendono di essere conosciuti meglio e valorizzati. Lavorando un po’ di fantasia potremmo immaginare perfino l’ “Alkedo” ancorare davanti alla Villa delle Grotte!

“Le Grotte in Trasferta” è un progetto della Fondazione Villa romana delle Grotte/Assessorato alla Cultura del Comune di Portoferraio – Cosimo de’ Medici Srl., con la collaborazione di Italia Nostra Arcipelago Toscano, che ci vede impegnati in attività scientifiche promosse dalla Fondazione stessa o a cui la Fondazione viene invitata a partecipare. In alcuni casi siamo relatori a convegni, in altri promotori di iniziative didattiche, progetti locali, nazionali o europei; in altri semplicemente partecipiamo ad eventi o manifestazioni.

Si ricorda che la Villa è aperta tutto l’anno, su prenotazione, per visite, attività didattiche, eventi sociali
Per informazioni o prenotazioni: villaromanalegrotte@gmail.com
Telefono: 327 8369680

 

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I maestosi olivi della Villa Romana delle Grotte e…

È possibile visitare la Villa romana delle Grotte nel Comune di Portoferraio questa domenica 1 ottobre alle ore 10:00 per una visita guidata sul recupero dei maestosi olivi all’interno del parco archeologico. Gli olivi stanno straordinariamente dando i primi frutti, grazie alla bonifica delle rovine romane dalle piante infestanti avvenuta lo scorso inverno, che le avvolgevano completamente.

La visita completa la parte pratica del primo Corso Base di Potatura Olivi iniziato venerdì dal suggestivo titolo: “CONOSCENDO SI POTA, IGNORANDO SI TAGLIA – Sistemi di gestione degli oliveti a basso impatto economico e ambientale” tenuto dall’Associazione Vaso Policonico.

La partecipazione al corso anche degli studenti della classe 3a dell’ITCG Cerboni – Istituto Agrario/Geometri dell’Isola d’Elba si inserisce nell’ambito della loro collaborazione al più vasto progetto di recupero e potatura degli olivi, iniziato lo scorso anno accademico con le docenti prof.ssa Brunella Brighetti e prof.ssa Maria Grazia Barboni, a cui si aggiungono quest’anno il prof. Stefano Cosimi e la prof.ssa Chiara Bartolini. Gli studenti riceveranno un attestato dall’associazione professionale organizzatrice.

Protagonisti, insieme agli olivi, sono professionisti, studenti e volontari, appassionati della nostra memoria storica e della meravigliosa area archeologica. L’attuale corso nasce da una collaborazione tra la Fondazione Villa romana delle Grotte/ Assessorato alla Cultura del Comune di Portoferraio, la Cosimo de’ Medici Srl, Italia Nostra Arcipelago Toscano, gli studenti dell’ITCG Cerboni, e Marco Ambrosini, appassionato di olivicoltura e potatore di olivi, insieme all’Associazione Vaso Policonico per la prima volta all’Elba.

Inizia l’orario autunnale della Villa. La biglietteria sarà aperta fino al 31 ottobre il venerdi, sabato e domenica, dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 19:10. Per i non iscritti al corso il biglietto ridotto per questo evento sarà di 3 euro.

Informazioni

Potatura@vasopoliconico.it

Facebook Olivicoltura Elbana: https://www.facebook.com/olivicoltura-elbana-2075408652485128/

Marco Ambrosini: 342 1847452 Raffaele Cianflone: 340 5877408

“Conoscendo si pota, ignorando si taglia”

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Marciana: un passato al futuro. Paesaggi della prosperità e…

“Marciana: un passato al futuro. Paesaggi della prosperità e della paura nell’Elba occidentale”, che si svolgerà sabato 4 e domenica 5 novembre presso la Collegiata di San Sebastiano a Marciana (Isola d’Elba).
Sarà presente anche la Villa delle Grotte e verranno presentate alcune delle novità emerse dagli scavi archeologici di San Giovanni.

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Chiusa la campagna scavi a San Giovanni

Non c’è niente da fare: c’è malinconia, un po’ di tristezza e già tanta nostalgia. Le campagne di scavo sono massacranti ma sono anche una cosa meravigliosa, perché si crea un’alchimia incredibile con i tuoi compagni di avventura. Loro capiscono i tuoi dolori muscolari, la tua stanchezza, il tuo sconforto e la tua gioia improvvisa quando “scopri” qualcosa di bello.

Quello che si è creato a San Giovanni in questi 6 anni è molto più di questo, e sono riuscita a scorgerlo nei centinaia di bambini che ci hanno fatto visita, nei loro occhi pieni di curiosità e gratitudine. L’ho visto negli sforzi dei ragazzi che qui si sono formati e che sono diventati grandi e bravi archeologi. L’ho visto nella enorme passione delle persone che ci sostengono, ogni anno sempre di più, perché credono che quello che facciamo e troviamo siano cose che appartengono prima di tutto a loro.

Come diceva Riccardo Francovich “tutto deve partire dalla consapevolezza che il patrimonio archeologico è un bene collettivo, che per essere conservato e diventare elemento essenziale nel processo di sviluppo, deve condurre all’inclusione, alla partecipazione e alla condivisione. La divulgazione è importante anche per la ricerca. O trasmetti in modo chiaro quello che stai facendo oppure hai fallito il tuo compito.”

Missione riuscita.. ciao scavo, speriamo di rivederci!!

Laura Pagliantini, 28 ottobre 2017

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