L’associazione è andata in visita all’area archeologica con persone che non la visitavano da tempo. Ecco le loro impressioni
È stata una bella rimpatriata la visita di una delegazione del CAI Elba alla Villa Romana delle Grotte, accompagnata dal nuovo giovane vicepresidente Claudio Nardelli.
Più che una visita guidata, anche per la mancanza di archeologi, si è trattato di un aggiornamento sul percorso fatto dalla Fondazione, dalla sua costituzione negli anni ‘90 fino all’attuale gestione che dal 2016 comprende il Comune di Portoferraio, con le nuove ricerche e i progetti in corso curati dalla Soprintendenza SABP e dall’Università di Siena.
È interessante confrontare le esperienze attuali con i ricordi e le impressioni di chi, da elbano, conosce il sito archeologico si può dire da sempre. Accogliere visitatori locali è un privilegio, perché permette di aggiungere empatia, curiosità e reazioni non superficiali, mutuate da una conoscenza dei luoghi, di persone, di situazioni lontane e vicine.
Come hanno detto Vincenzo con Martina Anselmi: “Bellissimo e emozionante, non frequento molto le Grotte per problemi di tempo, però è un posto del cuore tipo Madonna del Monte, che per me è veramente tanto, questi sono i due luoghi che mi fanno star bene. “
Sono emozioni e ricordi che, per chi li ha vissuti, non si dimenticano, anche se… scombussolati perfino da un attimo di perplessità per l’intrusione inaspettata, in pieno giorno e pieno sole, di un branco di cinghiali a pochi passi dalla biglietteria.
Le Grotte sono anche questo, il vivere situazioni attuali che riportano a narrazioni del passato, come il racconto indimenticabile del prof. Alessandro Fo sui versi del poeta Rutilio Namaziano nel suo ritorno da Roma verso la Gallia, e un incontro notturno con dei … cinghiali… , catapultate nella gestione moderna del sito che si deve confrontare anche con queste invasioni, non barbariche, ma altrettanto devastanti per un parco archeologico vasto come quello delle Grotte.
“In tutto questo, il ricordo più emozionante della visita è stato visitare insieme lo scalone monumentale della parte termale, riportato generosamente alla luce e “ri-scoperto” dai volontari del CAI all’inizio di questa nuova gestione. Grazie CAI ELBA!”, si conclude la nota del vicepresidente del Cai Elba.