

Ringrazio Francesco Rubat Borel per questo bel servizio.
Prof. Franco Cambi
Qui di seguito l’articolo pubblicato su In Italia Magazine:
Il sito archeologico è stato oggetto di una campagna di scavi che ha portato alla luce tra le altre cose un mosaico, oggi in fase di restauro, risalente al I secolo d.C., ma nessuno si aspettava di scoprire che la celebre Villa Romana delle Grotte, in realtà , non era affatto una villa.
La terza campagna di scavi condotta presso lâarea archeologica delle Grotte di Portoferraio, uno splendido esempio di edificio romano che sorgeva per unâestensione di circa due ettari a picco sul mare dellâElba, ha portato alla luce molti dubbi ed una sola certezza: quella delle Grotte non è una villa.
Lo dice apertamente anche la t-shirt indossata dagli archeologi impegnati negli scavi, che riporta la battuta dâispirazione magrittiana âCeci nâest pas une villaâ e che è possibile acquistare per sostenere la campagna di ricerca.
Come ha spiegato il professor Cambi âil complesso delle Grotte non è una Villa marittima romana, perchĂŠ mancano ambienti residenziali tipici delle ville romaneâ. Al centro delle nuove indagini ci sarĂ lo studio dellâimportante ruolo dellâacqua nellâarchitettura del complesso romano.
âAcqua, acqua, acquaâ, ripete il professor Cambi durante la conferenza stampa, introdotta dallâAssessore alla Cultura del Comune di Portoferraio Nadia Mazzei. âLâacqua ha avuto un ruolo fondamentale nellâarchitettura del complesso romano, per le terme, le tubature, tante piscine e giochi dâacqua, le grandi cisterneâ, si legge nella nota pubblicata dalla Fondazione Villa romana delle Grotte, che dal 1994 si occupa della cura e della promozione dellâarea.
Tra le importanti scoperte emerse nellâultima campagna di scavi, lâevidenza che molto probabilmente il complesso delle Grotte ospitasse anche un santuario, come testimoniato dai tanti reperti rinvenuti nel tempo e conservati presso il Museo Archeologico della Linguella.
Il complesso delle Grotte è al centro del Sistema Museale dellâArcipelago Toscano, e si crede che il nuovo slancio dato dalla recentissima ed inaspettata scoperta possa ripercuotersi in senso positivo su tutta lâarea, un vero e proprio museo archeologico allâaria aperta che si snoda su sette isole, tra cui lâElba, che ospitano ben 11 musei.
Gli imponenti resti di quella che si credeva sino ad oggi essere una grande villa romana del I secolo a.C. parlano apertamente della presenza di un importante impianto termale: lâultima scoperta in tal senso è quella della pavimentazione a mosaico dellâapodyterium, lo spogliatoio, oggetto di una recentissima operazione di restauro ad opera della dottoressa Elena Funghini.
La âvillaâ delle Grotte apparteneva con ogni probabilitĂ alla famiglia dei Valerii: venne costruita su un âpodiumâ in parte naturale a partire dalla fine del I sec. a.C. e fu interessata da una ristrutturazione nel I sec. d.C., in tarda etĂ augustea.
Deve il proprio nome al fatto che le grandi volte del podio su cui si innalzava la struttura ricordavano delle grotte ai navigatori che si avvicinavano via mare. La presenza di grandi villae maritimae è diffusa in tutte le isole dellâArcipelago, molto noto sin dallâantichitĂ in tutto il Mediterraneo per la posizione strategica delle isole e la ricchezza dei territori.
Molti aristocratici romani decisero di edificare in questa zona residenze estive per lo svago e per il riposo, lontane dagli impegni di Roma. Molte ville marittime, ed uno strano, ricco complesso la cui edificazione fu fortemente legata allâacqua e che da oggi non possiamo piĂš chiamare villa. Si tratta, nelle parole del professor Cambi, di âqualcosâaltro che rimane ancora da approfondireâ.
A breve, dopo aver detto che cosa Le Grotte NON sono, proveremo a indicare un possibile percorso di lettura e di interpretazione.
Terza campagna di scavo alla Villa romana delle Grotte
 âAcqua, acqua, acqua”
Sabato 16 ottobre 2021
Il pubblico attento e meravigliato, che ha assistito alla conferenza davanti agli ambienti scavati, è stato accompagnato in visita al sito da studenti, ricercatori e docenti. Evidentemente la reazione alle novitĂ di questâanno non riguardava solo i visitatori, perchĂŠ, insieme al logo della Fondazione, sulla bianca e spiritosa T-shirt di rito degli archeologi campeggiava la battuta: âCeci nâest pas une villaâ, cioè, questa non è una villa, parafrasando un celebre quadro di Magritte, come ha spiegato il dott. Edoardo Vanni.  âAcqua, acqua, acquaâ: la parola, ripetuta e spiegata dal prof. Franco Cambi, era da tanto tempo nelle indagini alla Villa romana delle Grotte. Si sapeva, e lo si vede ancora, che lâacqua ha avuto un ruolo fondamentale nellâarchitettura del complesso romano, per le terme, le tubature, tante piscine e giochi dâacqua, le grandi cisterne. Mai come ora però il ruolo di questo elemento aveva assunto un rilievo cosĂŹ fondamentale, tanto da farlo diventare il cuore delle nuove indagini in corso. Lâimportanza dellâisola dâElba, conosciutissima per la navigazione in tutto il Mediterraneo antico, era legata sia alla sua posizione strategica, ma collegata indissolubilmente alla ricchezza delle sue falde acquifere, alla sicurezza di approvvigionamento dei navigatori. Ritroviamo allora una vivida testimonianza di questa ricchezza proprio alle Grotte, che da ora in poi dovremo abituarci a non chiamare piuâ âVilla marittimaâ, ma ⌠qualcosâaltro che rimane ancora da approfondire.Â
Lâassessore alla Cultura del Comune di Portoferraio, Nadia Mazzei ha introdotto la conferenza, ricordando anche il ruolo di stimolo scientifico e organizzativo del nuovo Sistema Museale dellâArcipelago Toscano. Presenti anche le assessore alla Cultura Susanna Berti per Marciana e Raffaella Franceschetti per Rio. Numeroso il pubblico delle belle occasioni culturali elbane, gli âAmici delle Grotteâ, in rappresentanza del sistema di rete in cui la Fondazione Villa romana delle Grotte opera, accolto dalla presidente Cecilia Pacini, che ha rivolto un grande saluto di ringraziamento a tutto il gruppo di ricercatori, restauratori, collaboratori.