Categoria: <span>Panchine di Tamara</span>

Le Grotte e l’Università del Tempo Libero

“La Fondazione Villa Romana delle Grotte:

un laboratorio di idee, progetti e buona volontà all’interno del nuovo sistema museale dell’Arcipelago Toscano”

Appuntamento:

Martedi 16 novembre 2021 – Ore 16,00 alla sede dell’Università del Tempo Libero

c/0 Palazzo della Provincia a Portoferraio

Continuando una tradizione di collaborazione e amicizia reciproca, l’Università del Tempo Libero di Portoferraio, in particolare con la presidente Loredana Maffoni e le socie Maristella Giulianetti,  Gisella Catuogno e Loretta Sozzi, ha invitato Cecilia Pacini a presentare ai propri soci le ultime novità dei progetti della Fondazione Villa romana delle Grotte.

La presentazione si inserisce nell’ambito del programma delle conferenze previste per il mese di novembre organizzate nella loro sede nel palazzo della Provincia.  Questo il programma per il mese: Prog 4-30 novembre 2021. Durante questa occasione, è stato ricordato il progetto “Le Panchine di Tamara”, nato semplicemente per ricordare Tamara Pacini, che fu tra i soci fondatrici dell’UTL ben 25 anni fa. L’iniziativa è poi cresciuta e si è trasformata in un progetto ben più vasto dell’Associazione culturale Italia Nostra Arcipelago Toscano.  Rimangono ancora da spendere dei fondi raccolti anche dalla UTL come contributo all’acquisto di una nuova panchina.  È stato concordato di attendere la primavera per organizzare un evento condiviso.

 

 

Rotta dei Fenici – Consiglio d’Europa

* Abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo il seguente invito. La Fondazione Villa romana delle Grotte è membro della Rotta dei Fenici Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa dal settembre 2017.

 

 

2020 Euro-Mediterranean Dialogue on the Phoenicians’ Route

International General Assembly

Starting again from the heritage to follow the route

 

 

The General Assembly 2020 of the Phoenicians’ Route
will take place on the virtual platform
 ZOOM.

Dear Members of the Phoenicians’ Route *, dear Friends,

We hope this email finds you well.

Given the news and restrictions related to COVID-19, we are forced to review the form of our 2020 General Assembly which was scheduled for November 11 to 14 in Malta.

In agreement with our partners in Malta, we have decided to hold the 2020 General Assembly virtually on November, 12th – h. 10.00 am – 12.30 pm. Working language: English.

Agenda
h. 10.00 Opening Remarks and Institutional Greetings
(President of the Phoenicians’ Route, EICR Director and EPA Executive Secretary, Vice-President of the Congress of Local and Regional Authorities CoE, Director for Europe at UNWTO)
h. 10.15   Annual Report of the Director of the Phoenicians’ Route
h. 10.30  Fab Routes Erasmus+ Project: Alessia Mariotti, CAST Rimini – Bologna University
h. 10.35  International University Network: an opportunity for the Phoenicians’ Route: Paolo Ponzio, Coordinator of the International Scientific Committee
h. 10.45  Mediterranean Museum Network – MeMuNet: 2020-2021 projects. Paolo Giulierini and Marialucia Giacco – MANN, Eleonora Sandrelli, Coordinator
h. 10.55  For an Underwater Archeology Network in the Phoenicians’ Route: Valeria Li Vigni, Superintendence of the Sea of the Sicily Region
h. 11.00  Speeches of National and Transversal Networks
h. 12.00  The collaboration agreement with the Phoenicians’ Route, from the Mediterranean to the Americas: Sergio Rodrìguez, President and Veronica Gomez, Director – ISTO America
h. 12.10   Melqart Award 2020. Award ceremony and appointment of honorary titles.
Proposal for a Phoenicians’ Route – Iter Vitis Award
Emanuela Panke, President of Iter Vitis – Les Chemins de la Vigne – Cultural Route of the Council of Europe
h. 12.20 Designation of the President of the Phoenicians’ Route 2021-2022. Closing of the 2020 General Assembly

We will use the zoom platform, which we have already tested during other meetings. To confirm your participation, send an email to info@fenici.net, then we will send you the link to join the meeting.

We thank you in advance for your understanding and we count on your active participation in this special edition of our General Assembly!

 


		

Estate di San Martino alle Grotte

La Villa delle Grotte, perla anche in autunno lungo il cammino della Rada

 

Immagini di una anticipata e prolungata estate di San Martino dal promontorio delle Grotte

di Antonello Marchese*

In autunno e nel periodo invernale – primaverile –  periodi quasi contapposti al momento più arido, se vogliamo, dell’estate –  il parco della villa romana delle Grotte presenta degli insospettati aspetti naturalistici oltre a quelli paesaggistici e storici già ben noti. Si potrebbe quasi paragonare oggi  il luogo a un grande giardino all’inglese, o paesaggistico, quel tipo di spazio verde dove l’uomo rende omaggio alla Natura adattandosi ad essa senza imporle il proprio ordine: dove la Natura viene lasciata correre libera gli elementi naturali allo stato spontaneo danno il meglio di sé.  Soprattutto con il nuovo itinerario più ampio che permettere di scendere al livello delle sostruzioni inferiori, il visitatore entra in contatto con la realtà vegetale più movimentata dalla macchia e dagli arbusti del promontorio occupato dei ruderi della grande villa residenziale romana. Come nei veri giardini all’Inglese sono rispettati i grandi alberi: in questo caso si tratta degli olivi secolari della bella oliveta storica che lambisce il lato sudoccidentale del rilievo, con alcune delle più vecchie piante isolane. E soprattutto, come in quel tipo di giardino creato in Inghilterra nel settecento sotto l’influsso romantico, sono presenti le rovine … elemento caratterizzante di quella particolare forma di conduzione del paesaggio –  E che rovine potrei aggiungere, con l’elegante abbinarsi del chiaro del calcare con il verde del serpentino.

Non bisogna dimenticare che la Natura deve aver più volte ricoperto con il suo manto vegetale la collina delle Grotte, anche in maniera piuttosto invadente, contendendosi il territorio con l’uomo, che probabilmente nei secoli successivi all’abbandono avrà anche cercato di trarre qualche vantaggio dall’uso agricolo del suolo.  Oggi la zona degli scavi archeologici viene mantenuta libera da vegetazione arborea ed arbustiva per ovvi motivi di percorribilità e di conservazione. Adesso è il prato spontaneo ad occupare il pianoro superiore e i percorsi per la visita del complesso archeologico. Questo viene sfalciato regolarmente, ma con ritmi lenti e tale  pratica non impedisce l’insediamento di una grande varietà di essenze erbacee spontanee che a seconda delle stagioni si ammantano delle fioriture stagionali: a fine inverno e inizio della primavera troviamo le margheritine (Bellis perennis), la borragine, la salvia dei prati, la calendula. In autunno ancora la salvia dei prati, il dente di leone, l’alisso odoroso che permane per tutto la stagione con i suoi cuscinetti fioriti di bianco, allargati e profumati.

Pochi anni or sono alcuni arbusti e alberi  furono inseriti lungo l’accesso principale ai ruderi, essenze appartenti alle specie tipiche del verde della classicità e del nostro paesaggio: tra essi cipressi, platani, oleandri, olmi che in queste giornate di una dilazionata estate di San Martino si animano con la vita alata della stagione: codirossi spazzacamino, fringuelli, pettirossi, si muovon tra le fronde prodigandosi in concerti che innaggiano alla mitezza di del clima.  Nei prato fiorito volano diverse specie di farfalle, sui rosmarini in fiore lavorano instancabili le api, nonostante tutte le angherie che l’uomo moderno, più o meno consapeviolmente riserva per i laboriosi insetti simbolo della nostra isola.

La villa

Anche se conosciuta e descritta da eruditi e viaggiatori sin dal 18° secolo, la villa delle Grotte è stata indagata solo parzialmente dagli  scavi della Sovrintendenza.  In passato alcuni dei vecchi autori che ci parlano del sito si  erano appoggiati addirittura ad una serie di leggende create da tale Celetuso Goto, un falsificatore di notizie storiche che si inventò un gran numero di fandonie. Per spiegare l’origine del nome “Elba” tale Celeteuso la collegò con l’Albania e con una mitica regina di nome Alba, vissuta in un imprecisato periodo dell’antichità e proprietaria proprio alle grotte di una sontuosa residenza.

Tornando alle cose concrete le campagne di scavo, che hanno permesso un esame più approfondito della villa delle Grotte, hanno invece avuto luogo tra il 1960 e il 1972 sotto le cure di Giorgio Monaco e hanno consentito di individuare l’assetto complessivo della villa e il rinvenimento di svariati materiali permettendo una datazione delle struttura. La residenza sarebbe stata in uso dalla fine del I secolo a.C. alla fine del primo secolo  dopo Cristo. Recenti indagini, svolte soprattutto presso la villa rustica rinvenuta pochi anni or sono nella piana di San Giovanni indicherebbero la proprietà della Famiglia dei Valeri. La struttura, la più sfarzosa e monumentale sul promontorio, contrapposta alla vecchia “fattoria” del piano, era circondata da un ampio giardino aveva un orientamento finalizzato al godimento del panorama sul mare e sull’antistante penisola, l’odierna Portoferraio, abitata già in epoca romana. L’edificio doveva avere forme architettoniche compatte: la parte situata sul pianoro della collina aveva fini residenziali,  mentre le sostruzioni fungevano da ambienti di servizio.

Al centro del complesso erano un giardino e una piscina, circondati da un portico colonnato, delimitato a Nord, all’esterno sul lato che guarda verso Portoferraio, da uno spazio aperto sempre allestito a giardino.  La casa era riccamente decorata nel classico stile dell’epoca con affreschi, lastre di terracotta a rilievo, pavimenti a mosaico e marmi. Le mura, tuttora visibili in parte, furono realizzate con il tipico opus reticolatum utilizzando rocce verdi ofiolitiche (serpentino) e calcare  locale grigio.

Ville e Giardini: i romani dominavano anche sulla Natura …

La  predisposizione turistica dell’Elba non è affatto cosa nuova. Già nel periodo romano c’era chi si recava all’isola giusto per goderne il buon clima e la spettacolarità dei paesaggi. Era stato eliminato il pericolo dei pirati, e i romani erano padroni del Mediterraneo. Come ricordato, quasi tutte le isole dell’Arcipelago Toscano ospitarono allora sontuose ville residenziali collocate in posizioni panoramiche. All’Elba sono state trovate le rovine di ben tre strutture, maestose per dimensioni e per collocazione. Sicuramente i  proprietari  non si potevano far mancare tutte le comodità e i piaceri di una villa in campagna, e tra questi, la presenza di piscine e giardini ricchi e spettacolari. Il giardino romano è celebrato per eccellenza a Pompei, dove, eliminata la coltre di cenere e lapilli che nel 79 d.C. ha seppellito in pochi attimi la cittadina vesuviana, è stato possibile ricostruire gli scenari, e addirittura con l’esame dei pollini e delle radici carbonizzate, si è potuto risalire ai tipi di vegetazione presente.

Anche da noi, alla Villa delle  Grotte, è stata documentat la cura allora riservata al verde e ai fiori. In prossimità dei ruderi, in quello che doveva essere il giardino di accesso al complesso, durante gli scavi sono state rinvenute le Ollae Perforate, quei vasetti con un buco alla base per la coltivazione delle piante da fiore, oppure con un foro centrale e tre laterali per la propagazione delle essenze con il metodo della margotta. I giardini interni alle abitazioni dei romani erano in genere prossimi all’atrium, un cortile a cielo aperto dove si trovava un Hortus Conclusus, in un primo tempo impiegato per la coltivazione di ortaggi e piante aromatiche utili, e successivamente, magari dopo l’arricchimento della famiglia, trasformato in giardino di piacere. Alle Grotte, residenza sfarzosa, lo spazio destinato al verde era diviso in tre settori: l’Hortus centrale attraversato da una piscina e circondato dal colonnato (peristylium), un settore laterale, che corrisponde più o meno all’ampio piazzale di accesso ai ruderi, e un terrazzamento  arricchito con ninfeo, sul lato mare della struttura. All’interno di questi spazi si trovavano in maniera ordinata da un disegno ben preciso – ai romani piaceva dominare sulla natura- le essenze classiche del tempo: lauro, olivo, mirto, oleandro, cipresso, platano, palme, melograni, meli, altri alberi da frutta e addirittura limoni. Fra le essenze aromatiche si ricorda l’anice, la lavanda, il timo, il rosmarino. Le piante da fiore erano per lo più rose e altre essenze scelte fra quelle che crescevano spontaneamente: il garofano selvatico, la margherita, la viola, il papavero  e  la pervinca.  Erano prevalenti le piante sempreverdi in modo che si potesse giocare con le diverse tonalità e che si potesse dare determinate forme agli alberi e ai cespugli tramite l’ars topiaria,  la tecnica dello scolpire fattezze nel verde tramite una sapiente potatura.

 (Antonello Marchese)

 

* Guida ufficiale del Parco Nazionale Arcipelago Toscano e Fotografo Naturalistico. Collabora con la Fondazione da anni.  Socio di Italia Nostra Arcipelago Toscano.

 

Abbiamo una nuova panchina

 <EVENTO RIMANDATO CAUSA DPCM PER COVID>

Una nuova panchina alla Villa delle Grotte

e apertura per Ognissanti e i Morti 

Storie nella meraviglia della rada di Portoferraio

„The world’s big and I want to have a good look at it before it gets dark.“

 

Appuntamento alla Villa romana delle Grotte giovedi 29 ottobre 2020 alle ore 12,00 per la donazione di una nuova panchina e il restauro di un’altra affidata nel 2016 al parco archeologico.L’assessore alla Cultura Nadia Mazzei presenzierà all’inaugurazione.  Ci accompagnerà per l’occasione Paolo Galeotti, curatore e restauratore di giardini e parchi storici per il 
Polo Museale Regionale della Toscana, insieme con Giuliana Gallo, elbana, pittrice e organizzatrice di mostre internazionali di arte botanica.

 

Il parco sarà aperto per chi vorrà ritrovare la memoria dei propri cari in un luogo diverso, non solo al cimitero, nel periodo  delle ricorrenze di Ognissanti e dei Defunti.

Ci si muoverà così, come se chi viene alla Villa fosse un visitatore curioso che passeggia, si siede, prende il suo tempo, desidera quiete, pregare, giocare, svagarsi all’aria aperta per ritrovare un attimo di serenità, per sorprendersi ogni volta sulle “Panchine di Tamara”.  Frequentare, prendersi a cuore il vasto giardino della Villa romana può essere terapeutico per sentirsi meglio, grazie al legame tra storia e elementi naturali, davanti a una rada che stupisce ogni volta.  Le “panchine” ci aiutano a capire, non è l’archeologia ad attirarci: il merito va al paesaggio toscano e elbano in particolare.  Guardare la rada è come leggere un romanzo, ha un patrimonio straordinario, stratificato nei secoli, un bene comune 

che va tutelato e salvaguardato, ma anche vissuto con intelligenza e attenzione.

Perché abbiamo invitato Paolo Galeotti?  “È il giardiniere che ha ricostruito il giardino che ispirò Botticelli per la sua Primavera. È l’esperto che a Firenze cura le collezioni botaniche di Villa Medicee.È tra i massimi specialisti di agrumi al mondo. Ed è l’autore di bestseller internazionali. Da oltre 30 anni opera alledirette dipendenze delle Soprintendenze locali (prima Beni Architettonici, oggi Polo Museale della Regione Toscana)”.  Conosce l’Elba per antiche frequentazioni personali.  In questi ultimi anni si occupa della rinascita dei  giardini delle Residenze Napoleoniche elbane.

Tutti hanno bisogno di bellezza come di pane,

luoghi in cui giocare o pregare,

ove la natura possa curare e rallegrare

e dare forza all’animo e al corpo insieme. 

John Muir “Father of the National Parks”

Questo progetto è nato nel 2015 grazie a una bella collaborazione tra la Fondazione Villa romana delle Grotte, il Comune di Portoferraio Assessorato alla Cultura e l’associazione culturale Italia Nostra Arcipelago Toscano. La Fondazione ringrazia tutti coloro che, amici, residenti, turisti, soci, contribuiscono al successo di questa iniziativa.  In particolare l’arch. George Guida, l’arch. Francesca Mo, il generoso sponsor Giorgio e Malvina Frilli della Recuperando Srl.

            

L’ingresso alla Villa romana delle Grotte è libero, gradito un contributo volontario a partire da 3 euro, per sostenere le nostre attività di ricerca.
 L’apertura è organizzata nel rispetto della normativa Covid ed è necessaria la prenotazione. 

Prenotazioni: villadellegrotte@gmail.com
InfoPoint Comune di Portoferraio: 0565 1933589 info@visitaportoferraio.com
http://villaromanalegrotte.it
https://www.visitaportoferraio.com/siti-culturali/

 

 

Le nostre panchine a Marciana

La Fondazione Villa romana delle Grotte è invitata a presentare un suo progetto in un laboratorio-seminario all’isola d’Elba organizzato dal Comune di Marciana, nel cuore del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, intitolato “Guardare al Paesaggio – Incontri tra Visionari”, che si terrà lunedì 19 ottobre dalle 10,30 alle 17,30 presso la Collegiata di San Sebastiano.

Il progetto che la Fondazione presenterà si chiama “Le Panchine di Tamara. La nostra rada, tra meraviglia amore e tutela, nato su proposta dell’associazione culturale Italia Nostra Sezione Arcipelago Toscano nel 2015.  Otto semplici panchine, di proprietà di Italia Nostra ma offerte in comodato gratuito alla Fondazione, rispecchiano in pieno il tema del seminario, perché, con la sobrietà della loro forma e la loro posizione strategica sul meraviglioso golfo di Portoferraio, sono la chiave per  comprendere come guardare, come vedere il paesaggio che le circonda, aprono la chiave alle interpretazioni che ognuno di noi sente inconsciamente, ce ne spiega il percorso, in un viaggio sorprendente alla scoperta di noi stessi e di come pensiamo che sia il paesaggio che conosciamo di più, o che amiamo di più.  

Il progetto delle Panchine è stato inaugurato il 23 luglio 2016 grazie all’aiuto di tanti amici della Rada di Portoferraio, al generoso sponsor Recuperando Srl. con Malvina e Giorgio Frilli, all’arch. paesaggista ed elbano adottivo Paolo Pejrone, che ha presenziato alla nascita di un nuovo parco per tutti, nel parco archeologico, realizzato con la imprescindibile collaborazione del Comune di Portoferraio.  In questi ultimi anni nuove donazioni hanno permesso di aggiungere nuove panchine.  La raccolta rimane aperta.

L’iniziativa rappresenta la seconda edizione di una proposta regionale di Italia Nostra Toscana intitolata “Guardare al Paesaggio – Incontri tra Visionari”.  La prima, con lo stesso titolo, si è svolta nel 2016. 

Un dialogo a più voci, non solo teorico ma anche pratico, per i crediti formativi per Architetti dell’Ordine Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori Provincia di Livorno.

“Il paesaggio toscano e quello elbano in particolare, sono un patrimonio straordinario, stratificato nei secoli, un bene comune che va tutelato e salvaguardato ma anche vissuto con intelligenza e attenzione.

Per questo abbiamo organizzato questo incontro esperienziale con architetti, urbanisti, fotografi, musicisti, ambientalisti, ecologisti, optometristi esperti della visione. Vogliamo approfondire e discutere alcuni aspetti del paesaggio e le problematiche ad esso legate, in una visione che sia aperta, multidisciplinare e propositiva.

Incontreremo sia chi progetta il paesaggio sia chi lo tutela con amore e talvolta con rabbia, ma anche chi semplicemente lo vive o ne usufruisce come fonte di ispirazione o rigenerazione, interagendo con esso o traducendolo con suoni o parole, come il poeta, il musicista, lo scrittore. Un optometrista ci introdurrà a scoprire e sperimentare alcuni dei meccanismi ottici e fisici, ma anche psicologici, della visione per una sempre necessaria riflessione sulla percezione. Ci accompagnerà anche una riflessione sulla fotografia in particolare sulla scuola italiana di fotografia che, per l’attenzione che ha riservato al territorio italiano, ha contribuito alla modifica della sua rappresentazione e perché i temi della visione e della percezione che sono alla base della ricerca artistica dei suoi componenti e anche del nostro intervento”. 
Andrea Abati DryPhoto
www.dryphoto.it 

 
Qui di seguito si riporta il comunicato stampa del Comune di Marciana.

Tiziana Pisani
Staff del Sindaco
Comune di Marciana
(Provincia di Livorno)
via Santa Croce 34
57030 Marciana
Tel. 0565 901215
staffsindaco@comune.marciana.li.it
www.comune.marciana.li.it

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