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Un nuovo percorso di visita in 4 lingue

Che cosa significa creare percorsi di visita?

Scopriamolo con l’esperto archeologo

Venerdì 7 agosto alle ore 18:30

Villa romana delle Grotte

La Villa si aggiorna, resiste, nasce e rinasce.  Ecco adesso che il suo percorso di visita, conosciuto e amato ormai da tutti, è illustrato su un meraviglioso e aggiornato pannello che accoglie i visitatori in 4 lingue all’ingresso del parco archeologico!  Vi aspettiamo venerdi 7 agosto alle ore 18:30 per una visita guidata alla (ri)scoperta della villa romana delle Grotte (I secolo a.C.) e della storia dei suoi ricchi proprietari con il nostro direttore scientifico, l’archeologa  Laura Pagliantini.

In modo spettacolare, ecco che si acquista immediatamente una panoramica dell’incredibile magnificenza, efficienza ed enormità di come doveva essere, e in molte aree ancora lo è, una residenza romana di epoca imperiale: in anticipazione di una futura ricostruzione virtuale, ci si rende conto di essere di fronte a un luogo unico all’isola d’Elba e nell’Arcipelago Toscano.

Anche il visitatore più distratto si accorge infatti che non si tratta solo delle rovine di una “villa” antica, ma percepisce subito che i proprietari appartenevano ad un elevato rango nella Roma imperiale, tale da avere non solo potenti mezzi per costruirla; non solo il gusto di crearla, sontuosa, sul mare, in cima al podio di una collina; ma anche politico, per situarla proprio al centro della rada più strategica e sicura di tutto il Mediterraneo antico, fulcro della navigazione dell’epoca, che incrociava rotte e commerci, viaggi e spostamenti, navi e flotte, scambi tra popoli e passaggio di civiltà, incrocio di tradizioni.

Il pannello è stato generosamente offerto dallo sponsor ufficiale della Fondazione, Acqua dell’Elba.


Testi, foto, pannelli e traduzioni a cura della Fondazione Villa romana della Grotte. Lavoro grafico e foto a cura dell’arch. George Guida studio ArchiTag; foto principale di Stefano Muti – Cosmomedia gentilmente concessa da Rossella Celebrini Events per la rivista ElbaPer2. Il progetto si è avvalso della collaborazione di Italia Nostra Arcipelago Toscano.

 

Visita guidata alla scoperta della Villa romana delle Grotte (I secolo a.C.) e della storia dei suoi ricchi proprietari, in compagnia di un esperto archeologo.

Costo 3 euro a persona 



per informazioni e prenotazioni

villadellegrotte@gmail.com

FB: Villa romana delle Grotte 

La visita sarà all’aperto nel rispetto delle regole di distanziamento e di sicurezza.

Notti dell’archeologia della Regione Toscana a Portoferraio

Ricco e variegato il programma delle Notti dell’Archeologia 2020 presentato dal Comune di Portoferraio.

Grazie alla collaborazione della Fondazione Villa Romana delle Grotte, è stato possibile organizzare oltre ai consueti laboratori per bambini e ragazzi tenuti dall’archeologo Mario Ettore Bacci, altri laboratori , visite guidate tematiche e la presentazione del progetto Aithale che negli ultimi dieci anni ha portato alla luce il nuovo e importante sito archeologico di San Giovanni.

Tutti gli eventi sono stati preparati seguendo la normativa per il Covid-19. Eventi in sicurezza che daranno il via alla programmazione estiva che quest’estate sarà ridotta a causa dell’emergenza coronavirus.

Di seguito il programma dettagliato:

– 4 luglio sabato: Monete, animali, lucerne, tra i protagonisti dell’Antica Roma
Laboratorio didattico con l’archeologo Mario Bacci, ore 21.30. Area Archeologica della Linguella. Ingresso gratuito.
– 5 luglio domenica: per i bambini – I monili dell’antica Roma, Laboratorio didattico con l’archeologo Mario Bacci., ore 18.30. Villa romana delle GROTTE. Ingresso gratuito
– 9 luglio giovedì: Presentazione di Aithale, ore 21.30. Area Archeologica della Linguella. Ingresso gratuito.
– 16 luglio giovedì: Visita guidata con l’archeologo Edoardo Vanni, A cura di Archeologia Diffusa, ore 18.30. Villa romana delle GROTTE.
– 18 luglio sabato: Le stele delle antiche civiltà, Laboratorio didattico con Mario Bacci, ore 21.30. Area Archeologica della Linguella. Ingresso gratuito.
– 19 luglio domenica: Piccoli scultori in azione, Laboratorio didattico con l’archeologo Mario Bacci, ore 18.30. Villa romana delle GROTTE. Ingresso gratuito.
– 20 luglio lunedì: Caccia al tesoro, Laboratorio didattico con l’archeolog Mario Bacci, ore 18.30. Villa romana delle GROTTE. Ingresso gratuito
– 22 luglio mercoledì: Il percorso delle acque, ore 18.30. A cura di Archeologia Diffusa, ore 18.30. Villa romana delle GROTTE. Con il direttore scientifico della Fondazione Laura Pagliantini. 
– 28 luglio martedì: Un giorno da archeozoologo, ore 18.30. Laboratorio didattico a cura di Archeologia Diffusa condotto dall’archeologa Claudia Abatino, ore 18.30. Villa romana delle GROTTE. 
– 30 luglio giovedì: L’artigianato al tempo dei romani, ore 18.30. Visita guidata tematica a cura di Archeologia Diffusa, ore 18.30 condotta da Claudia Abatino. Villa romana delle GROTTE.

Nadia Mazzei
Assessore alla Cultura e al Turismo

1/3- CULTURA O PATRIMONIO CULTURALE? #iorestoacasa

Laboratori di “Progettazione Culturale” di Massimiliano Zane

Pubblicato su Facebook 9 marzo 2020

 

La Fondazione ringrazia Massimiliano Zane per il permesso di riprodurre e condividere alcuni suoi appunti e ciclo di lezioni sulla Progettazione Culturale.  Tre slides su un tema fondamentale, la Convenzione di Faro che ispira tutti i nostri eventi e tutte le nostre iniziative.

Un percorso di tenore generale per comprendere le basi per impostare una progettualità culturale, e come mettere a valore le opportunità offerte dal patrimonio con le necessarie accortezze.  Progettare cultura in modo partecipato è, appunto, la partecipazione.

Slide 1: CULTURA O PATRIMONIO CULTURALE?

L’espressione patrimonio culturale ha di fatto sostituito il termine vago e al contempo elitario di cultura, includendo oggi tutti quegli elementi materiali e immateriali che testimoniano le particolari relazioni che una comunità umana ha instaurato nel corso della sua storia con un territorio.

Oggi il Cultural Heritage include ciò che prima era indicato distintamente come “cultura”: linguistica, gastronomica, locale, musicale, manifatturiera… ovvero riguarda non solo la produzione “elevata” dell’intelletto umano (arte, scienza, letteratura…), bensì l’insieme delle pratiche, dei saperi e delle consuetudini, di ogni gruppo umano sociale o comunità.

Uscito di scena il riferimento ad un insieme di «beni» di valore principalmente economico legittimamente tramandato, il patrimonio viene investito di inedite responsabilità e funzioni, passando da entità nazionale, statale, asettica a patrimonio sociale, comunitario di carattere simbolico, legato alla memoria collettiva condivisa e alla nozione di identità. 

Da qui inizia il nostro percorso: un cambio di paradigma che allarga lo spettro di interpretazione del nostro patrimonio e di conseguenza allarga anche le possibilità in esso contenute e che può offrire. Non solo arte e monumenti, non solo musei ed aree archeologiche, dunque, ma anche macchine, abbigliamento, musica, industria, tecniche, tradizioni e saperi, la cultura permea trasversalmente la nostra quotidianità, viviamo immersi nella cultura, tutto ci connota come stato di cultura, e saperla interpretare in maniera innovativa (guardandola da un altro punto di vista) significa trarre da un immenso patrimonio immense opportunità.

Massimiliano Zane è progettista culturale, consulente strategico per lo sviluppo e la valorizzazione del patrimonio, membro ICOMOS.

Qui la seconda parte: https://www.linkedin.com/slink?code=ef7uGgJ

Qui la terza parte: https://m.facebook.com/1072448554/posts/10218081664927797/?d=n

Villa romana delle Grotte chiusa al pubblico fino al…

 ⚠️⚠️COMUNICAZIONE IMPORTANTE ⚠️⚠️


Informiamo i nostri visitatori che, in ottemperanza al dpcm 8 marzo 2020 e come misura di contenimento alla diffusione del coronavirus covid-19, è sospesa l’apertura dei musei e dei luoghi della cultura su tutto il territorio nazionale.

Pertanto, la Fondazione Villa romana delle Grotte resterà chiusa al pubblico fino al 3 aprile compreso.

Qui il testo del decreto

Coltivando la nostra isola si coltiva anche la felicità

Trovo fantastico che in piazza a Portoferraio sia venduto e messo in bella mostra, in un luogo frequentato principalmente da famiglie, persone “normali”, vicino a giocattoli, matite (bellissime) per disegnare e libri intorno che sono vari e sicuramente non accademici, il nuovo studio dell’archeologa Laura Pagliantini, direttrice della Fondazione Villa romana delle Grotte,  intitolato “Aithale, l’isola d’Elba.  Territorio, Paesaggi, società”.  Non appena disponibile, fresco di pubblicazione e con un prezzo importante, è subito apparso nelle vetrine di tutte le nostre librerie.  E in alcuni casi va prenotato.

Che cosa significa?  Qual è il valore reale di questo studio, di questa ricerca di dottorato che ha il supporto di ben quattro università: è l’attenzione e l’amore che la comunità gli attribuisce, la fierezza di averlo in vendita e porgerlo in bella vista.  Per rimanere su un tema a noi caro, è un’ennesima conferma della validità della Convezione di Faro, oppure,  parafrasando Pia Pera, indimenticata scrittrice di natura, paesaggio e giardino, viene da dire che “coltivando la nostra isola si coltiva anche la felicità”.

Sarà poi vero che l’archeologia fa bene?  È normale chiederselo e sorprendersi.  Non sappiamo nemmeno se saremo in grado di leggerlo tutto, se saremo in grado di capirlo.  Mi sento incuriosita ma anche nervosa e non riesco a concentrarmi su nulla, tanto vasto è il volume.  Allora apro la prima pagina.  Questo vuol dire: sfogliare il bel libro, cercare nell’indice, dare un’occhiata veloce alle numerose cartine, cominciare a riconoscere luoghi e persone.  Si, quelle che in tanti abbiamo imparato a frequentare nove anni fa all’inizio di nuove ricerche nella Rada di Portoferraio.  L’introduzione, un fiume in piena dell’autrice, ci porta veloci dentro il cuore delle ragioni che l’hanno concepito.

Già solo a leggere i titoli mi sono dimenticata della mia perplessità di fronte al compito che si presentava arduo.  Comincio e le pagine mi dicono perché la gente si possa interessare proprio a questa pubblicazione: l’Elba ci chiama per accudirla. Prenditi cura di me, ti ricambierò con una miriade di sollecitazioni.  Insomma, ci ha catturato l’attenzione.  Ormai si fatica perfino a ricordare la distrazione che prende nel visitare i nostri musei elbani.  Il libro è gratificante, rafforza in modo rasserenante la connessione tra storia e ricerca, vita contemporanea e comunità locali. È l’esatto contrario della mancanza di concentrazione che ti prende.  Non saprei. Ma l’importante è questo: funziona.

Cecilia Pacini

 

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