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Passeggiando con Aurelia alla Villa romana delle Grotte

Un nuovo appuntamento settimanale presso la Villa romana delle Grotte si terrà sabato 29 maggio alle ore 18:00. L’appuntamento ha lo scopo di promuovere la audioguida gratuita realizzata sulla piattaforma IziTravel, disponibile in italiano, in inglese e in tedesco.

La villa verrà raccontata da un interlocutore particolare, la domina Aurelia, proprietaria della lussuosa residenza. I suoi racconti e le sue suggestioni accompagneranno i visitatori durante la visita in uno dei luoghi più suggestivi della rada di Portoferraio.

Sarà presente anche un archeologo del team di ricerca dell’Università di Siena che illustrerà i risultati delle ricerche in corso. La visita sarà condotta nel rispetto della normativa anti-COVID (contributo di € 5 a persona, € 7 a famiglia).

Seguite la nostra pagina Facebook per conoscere i dettagli riguardo ciascun evento e per essere sempre aggiornati sulle nostre iniziative.

 

L’incontro è organizzato dalla Fondazione Villa romana delle Grotte con il sostegno della Fondazione Wissenschaftsförderung GmbH, la direzione scientifica di Archeologia Diffusa Aps e i ricercatori dell’Università di Siena, con la condivisione dell’Assessore alla Cultura del Comune di Portoferraio Nadia Mazzei e la collaborazione dell’associazione culturale Italia Nostra Arcipelago Toscano.

25mo Festival Musicale: settembre alle Grotte

Siamo felici che il Festival “Elba Isola Musicale d’Europa”, che taglia quest’anno il traguardo della 25esima edizione, abbia incluso nuovamente la Villa romana delle Grotte nel prestigioso programma, insieme con l’area archeologica della Linguella e i luoghi più iconici della nostra isola e dell’Arcipelago Toscano.  Ecco un estratto dal nuovo sito rinnovato del Festival e dall’ultimo comunicato stampa.

La straordinaria varietà ambientale dell’isola rispecchia anche la sua complessità storica: da sempre crocevia di popoli, il suo territorio ne offre oggi tracce tangibili lasciate nel corso dei millenni, dalle rovine delle mura etrusche e delle ville romane, alle fortificazioni medievali e seicentesche, pisane e spagnole, fino alle importanti testimonianze della dominazione medicea e dell’esilio napoleonico.

Il Festival ha da sempre il suo fulcro a Portoferraio, capoluogo e principale approdo dell’isola, il cui Comune ha dato il suo fondamentale sostegno fin dalla prima edizione, ma negli anni è cresciuto nella prospettiva di abbracciare l’intero territorio elbano, arrivando a coinvolgere fino a 6 Comuni e portando i propri concerti nei luoghi più suggestivi dell’isola.

Negli ultimi anni il Festival ha sviluppato l’idea delle “esplorazioni musicali”, in cui la fruizione dei concerti in luoghi di particolare fascino si intreccia con occasioni di immersione nella natura e di incontro informale con gli artisti. Dall’emozionante esperienza di un concerto al tramonto sull’Isola di Pianosa nasce il sogno di ampliare gli orizzonti del Festival, includendo in questo progetto anche le altre isole dell’Arcipelago Toscano.

Tanti gli artisti italiani e stranieri che dal 26 Agosto al 12 Settembre si esibiranno per festeggiare coralmente un compleanno così importante: il celebre violinista lettone Gidon Kremer, che aprirà il Festival alla guida della sua Kremerata Baltica con un sentito omaggio ad Astor Piazzolla, il violista russo Yuri Bashmet, che nell’ormai lontano 1997 fu tra i fondatori dello stesso Festival elbano, il violoncellista Mario Brunello, con il Coro del Friuli Venezia Giulia, l’attore Massimo Popolizio, impegnato in un progetto dantesco insieme all’Orchestra Leonore diretta da Daniele Giorgi, il trombettista jazz Fabrizio Bosso e molti altri ancora.

 

“Sarà un’edizione di anniversari importanti: oltre ai nostri 25 anni, celebreremo i 200 anni dalla morte di Napoleone, con l’esecuzione dei quartetti di Haydn in luoghi napoleonici, e i 700 anni dalla morte di Dante, con due progetti originali. – ha detto il Direttore Artistico George Edelman, ideatore e fondatore di Elba Isola Musicale d’Europa – Il Festival è stato pensato sin dall’inizio per inserirsi armonicamente nel contesto ambientale e storico dell’isola, e più che mai oggi il nostro impegno è diretto su tematiche come la sostenibilità e la connessione con il territorio. I nostri concerti si svolgeranno, in genere nel tardo pomeriggio, in luoghi estremamente suggestivi, tra cui le due Ville romane di Portoferraio, la Linguella e quella delle Grotte, e il Santuario della Madonna del Monte a Marciana.

L’impronta del nostro Festival è la reciproca valorizzazione tra musica, natura e storia, sempre nella prospettiva di coinvolgere l’intero territorio elbano.

Quest’anno torneremo anche sull’Isola di Pianosa e per la prima volta terremo un concerto nel carcere di Porto Azzurro”.

 

foto del Festival: Gidon Kremer e Kremerata Baltica

Napoleone e la Villa delle Grotte

5 maggio 1821-2021

Bicentenario della morte di Napoleone

 

“Napoleone e il mito di Roma” è il titolo di una mostra in corso ai Mercati di Traiano a Roma. Ideata in occasione del bicentenario dalla morte di Napoleone Bonaparte, la mostra ripercorre il rapporto tra l’imperatore francese, il mondo antico e Roma.  La Villa romana delle Grotte, costruita in epoca augustea, lo ricorda in particolare per l’influenza e il controllo che l’impero francese ebbe all’isola d’Elba, unificandola e annettendola, ancora prima e poi durante il periodo del primo esilio.

Agli storici non risulta una visita di Napoleone alle Grotte, anche se è da ritenere verosimile. Quale miglior punto d’osservazione di Portoferraio per uno stratega? “Ispirarsi alla Roma Imperiale in ogni suo aspetto per celebrare la magnificenza di Napoleone e della sua famiglia divenne ben presto una consuetudine e portò inevitabilmente con sé l’uso di un linguaggio di propaganda ispirato all’Antico, caratterizzato dalla rappresentazione dell’Imperatore come erede dei grandi condottieri del passato, degli Imperatori romani, se non addirittura come eroe e divinità dell’antica Grecia, in un rimando costante a Roma Imperiale, alla sua arte e alla sua cultura.”

Dalla collina della Villa romana delle Grotte i francesi guardavano la Rada di Portoferraio ben prima dell’arrivo dell’imperatore in esilio all’isola d’Elba fra il 4 maggio 1814 e il 25 febbraio 1815.  

È del 1799 la parziale distruzione dei muri superiori della Villa per motivi bellici dei moti contro-rivoluzionari, che a partire dal marzo di quell’anno scossero l’isola fino al 17 luglio dello stesso anno, continuando con maggiore accentuazione legittimista, sino al giugno 1802.

I francesi repubblicani, interessati a questo porto fondamentale per le operazioni belliche nel Tirreno del nord, avevano occupato la Livorno del Granduca Ferdinando III nel giugno del 1796, per poi arrivare a Portoferraio. Dominata nel 1796 dagli Inglesi, alleati con l’Impero asburgico contro la Francia, l’Elba venne incorporata dai francesi in seguito ai trattati di Luneville, Firenze e Amiens, siglati tra il 1801 e il 1802. Tornò così ad essere unificata sotto un’unica bandiera, dopo essere stata a lungo divisa tra lo Stato di Piombino, il Ducato di Firenze e la Corona di Spagna.

Fu un periodo difficile, di accadimenti drammatici che divisero a lungo gli animi degli elbani. Durante gli scavi archeologici della Soprintendenza alla Villa alla fine degli anni ’60, il prof. Giorgio Monaco rinvenne alcune palle di cannone, mentre ancora un’altra è stata ritrovata durante gli scavi del 2020 dagli archeologi dell’Università di Siena, quale triste ricordo di pesanti bombardamenti.  Questi reperti sono adesso conservati nei depositi della Soprintendenza presso il complesso De Laugier del Comune di Portoferraio, in attesa di una futura  esposizione. 

La residenza, che occupa tutta la cima e le pendici del promontorio delle Grotte, era ripartita su due livelli: sul pianoro si trovavano la parte residenziale, con un avancorpo affacciato sul mare e un grande giardino rivolto verso i fianchi della collina; il piano inferiore era costituito da una doppia struttura di terrazzamento, che circondava la villa sui tre lati panoramici.   L’edificio, che venne probabilmente abbandonato alla fine del I secolo d. C., ha subito danni nel corso dei secoli. Pavimenti e strutture sono stati danneggiati dai continui lavori agricoli.  Gli spianamenti sono frutto di prelievo di materiali da costruzione e di livellamenti a scopi agricoli (per esempio, la “battaglia del grano” degli anni Trenta).

Tuttavia nel 1728 la testimonianza di Antonio Sarri, ingegnere presso il granduca Cosimo III dei Medici, assicura che “tra le vestigia della domus si potevano ancora vedere statue, colonne, arredi marmorei e resti di cornicioni”.  La struttura quindi, se pure in abbandono, era ancora sufficientemente leggibile al tempo di Napoleone, come ricorda l’archeologa Casaburo che sceglie il disegno di questa magnifica testimonianza per la copertina del suo libro “Elba romana: la Villa delle Grotte”.  

Quando l’area delle Grotte fu utilizzata, per la sua posizione strategica su tutta la rada, per scopi militari durante la guerra tra Francia, la Gran Bretagna e il Regno di Napoli per il predominio dell’isola alla fine del XVIII secolo, ebbero luogo ulteriori danneggiamenti.  I buchi sono passaggi “coperti” ad uso delle truppe (così la pensava il prof. Monaco). Testimonianze del coinvolgimento del pianoro in operazioni militari sono verosimilmente anche i due scheletri rinvenuti in uno dei locali settentrionali, come ricorda anche il prof. Vanagolli.

Da allora, nonostante i danni arrecati dal tempo e soprattutto dall’uomo, i resti della Villa romana delle Grotte si ergono ancora maestosi sulla rada di Portoferraio e si offrono ai visitatori per ricordare tutto il lusso di una residenza costruita per la ricca aristocrazia romana del primo impero e raccontare la loro storia millenaria.

 

 

 

 

 

Il patrimonio archeologico di Portoferraio

L’arch. Alessandro Pastorelli, elbano, membro del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione Villa romana delle Grotte, al lavoro durante un sopralluogo tecnico alla zona archeologica della Linguella a Portoferraio. Le ricerche archeologiche in corso sono curate dalla Dott.ssa Lorella Alderighi, funzionario responsabile per le isole d’Elba,

Pianosa, Capraia e Gorgona, della Soprintendenza Archeologica della Toscana, grazie a un finanziamento del MiBact.

L’architetto, specializzato in restauro conservativo all’Università di Firenze, è padre di due meravigliosi gemelli che frequentano le attività didattiche che si svolgono durante tutto l’anno alla Villa romana delle Grotte.   Nella foto in copertina è ritratto all’interno di una delle due cisterne della Villa durante uno studio per il loro restauro, condotto insieme all’archeologa dottssa Laura Pagliantini.

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