Rilievi e test
Fine settimana di rilievi e test alle Grotte.. Con i nuovissimi ricevitori GNSS multicostellazione Emlid Reach RS 2!
Una tesi al DICEA Università di Firenze
È stata discussa oggi al Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale DICEA dell’Università di Firenze la tesi di laurea “La Via delle Acque”. Progetto per il nuovo ingresso alla Villa romana delle Grotte a Portoferraio.
Relatrice prof. arch. Eleonora Cecconi, contro relatrice archeologa Laura Pagliantini, candidata Ilaria Borghesi, per l’Anno Accademico 2020-2021.
Nuovi risultati, nuove scoperte alla “Villa”
Terza campagna di scavo alla Villa romana delle Grotte
“Acqua, acqua, acqua”
Sabato 16 ottobre 2021
È stata una conferenza stampa partecipata, sabato 16 ottobre, a conclusione della Terza Campagna di Scavo alla Villa romana delle Grotte, che ha offerto elementi utili per la ricostruzione dell’edificio romano. “Il complesso delle Grotte – ha spiegato il prof. Franco Cambi, responsabile del progetto – non è una Villa marittima romana, perché mancano ambienti residenziali tipici delle ville romane, ma non per questo è meno importante.”
Il pubblico attento e meravigliato, che ha assistito alla conferenza davanti agli ambienti scavati, è stato accompagnato in visita al sito da studenti, ricercatori e docenti. Evidentemente la reazione alle novità di quest’anno non riguardava solo i visitatori, perché, insieme al logo della Fondazione, sulla bianca e spiritosa T-shirt di rito degli archeologi campeggiava la battuta: “Ceci n’est pas une villa”, cioè, questa non è una villa, parafrasando un celebre quadro di Magritte, come ha spiegato il dott. Edoardo Vanni. “Acqua, acqua, acqua”: la parola, ripetuta e spiegata dal prof. Franco Cambi, era da tanto tempo nelle indagini alla Villa romana delle Grotte. Si sapeva, e lo si vede ancora, che l’acqua ha avuto un ruolo fondamentale nell’architettura del complesso romano, per le terme, le tubature, tante piscine e giochi d’acqua, le grandi cisterne. Mai come ora però il ruolo di questo elemento aveva assunto un rilievo così fondamentale, tanto da farlo diventare il cuore delle nuove indagini in corso. L’importanza dell’isola d’Elba, conosciutissima per la navigazione in tutto il Mediterraneo antico, era legata sia alla sua posizione strategica, ma collegata indissolubilmente alla ricchezza delle sue falde acquifere, alla sicurezza di approvvigionamento dei navigatori. Ritroviamo allora una vivida testimonianza di questa ricchezza proprio alle Grotte, che da ora in poi dovremo abituarci a non chiamare piu’ “Villa marittima”, ma … qualcos’altro che rimane ancora da approfondire.
L’assessore alla Cultura del Comune di Portoferraio, Nadia Mazzei ha introdotto la conferenza, ricordando anche il ruolo di stimolo scientifico e organizzativo del nuovo Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano. Presenti anche le assessore alla Cultura Susanna Berti per Marciana e Raffaella Franceschetti per Rio. Numeroso il pubblico delle belle occasioni culturali elbane, gli “Amici delle Grotte”, in rappresentanza del sistema di rete in cui la Fondazione Villa romana delle Grotte opera, accolto dalla presidente Cecilia Pacini, che ha rivolto un grande saluto di ringraziamento a tutto il gruppo di ricercatori, restauratori, collaboratori.
Le ricerche sono coordinate dal Prof. Franco Cambi, Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell’Università di Siena, con gli archeologi Laura Pagliantini, Edoardo Vanni, Federico Saccoccio e Claudia Abatino, con la collaborazione e direzione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Pisa e Livorno, Drssa Lorella Alderighi. Sono finanziate dalla fondazione tedesca Wissenschaftsförderung gGmbH con la Prof.ssa Bettina Schwarz.
Perché DREAMLAND?
È nata una nuova sezione nel menu del sito ufficiale della Fondazione Villa romana delle Grotte, intitolata
Discovering Roman Elba And Maritime LANDscapes
L’ interessante titolo dà origine a un acronimo che è anticipazione di speranze e grandi progetti: D.R.E.A.M. LAND. Vi invitiamo a consultarlo e a cercarci, mentre attendiamo fiduciosi una tregua dalla pandemia che ci costringe a rallentare le attività con il pubblico.
Insieme con gli sviluppi delle attività di ricerca nella Rada di Portoferraio, in particolare con gli scavi alla Villa romana di San Marco a San Giovanni e alla Villa romana delle Grotte, la nuova “finestra” nel menu del sito cercherà di offrire qualche aggiornamento. Infatti, chiusura del parco archeologico non significa che le attività culturali sono ferme, ma solamente ritardate, o semplicemente ancora non pubblicizzate e condivise.
Il sito della Villa delle Grotte, di pari passo con la nostra pagina Facebook, tenta quindi di compensare la distanza con gli assidui frequentatori dei nostri siti archeologici, amici ormai affezionati che hanno seguito le tante novità in questi ultimi cinque anni della nuova gestione, che ha visto il Comune di Portoferraio partecipare attivamente.
The DreamLAND Project nasce nel 2019 con l’obiettivo di dare nuova vita alla ricerca archeologica nell’Isola d’Elba, in particolare per il periodo romano, a partire da quello straordinario monumento archeologico rappresentato dalla Villa romana delle Grotte. La villa, già scavata da Giorgio Monaco a cavallo tra gli anni ’60 e ’80 del secolo scorso, sta conoscendo una rinnovata stagione di studi, grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno, il Comune di Portoferraio, La Fondazione della Villa delle Grotte e il Dipartimento di Scienze Storiche e dei beni Culturali dell’Università di Siena.
Oltre alla ripresa delle campagne archeologiche, il progetto mira ad una completa elaborazione digitale dei dati raccolti, in stretta collaborazione con gli studenti, secondo quelle linee didattiche, di sviluppo delle professionalità e di ricerca che sono alla base del progetto portato avanti dall’Università e dalla Fondazione. Il progetto DREAMLAND è parzialmente finanziato dalla Regione Toscana e cofinanziato ancora una volta dalla fondazione tedesca Wissenschaftsfcirderungs gGmbH.
1. Il primo obiettivo della ricerca è lo sviluppo di un Database geografico (GIS), per tutta la rada di Portoferraio e dell’isola d’Elba, con al centro, fisicamente e idealmente la Villa romana delle Grotte, che sia pubblico e consultabile per chi voglia approcciarsi alla storia dell’isola. Tale database geografico, fino a questo momento inesistente, è uno strumento essenziale per gestire i dati archeologici e paesaggistici in chiave di tutela e valorizzazione, ma rappresentano anche un momento essenziale per le fasi della ricerca.
MAPping Elba PROJECT – il database è consultabile qui alla pagina dedicata: MAPE Project)
2. La seconda linea di ricerca è rappresentata dall’elaborazione di modelli tridimensionali della Villa romana delle Grotte, con l’obiettivo di ‘visualizzare’ le strutture antiche in chiave di ricerca, per lo studio degli accessi, i salti di quota e le funzioni degli ambienti, ma anche per meglio capire i rapporti tra le diverse strutture murarie e le loro tecniche costruttive. Di pari passo agli obiettivi di ricerca la modellazione tridimensionale è funzionale agli scopi finali del progetto, che prevedono una nuova musealizzazione e valorizzazione del sito, in cui la realtà aumentata e virtuale giocano un ruolo primario per una più fluida fruizione e comprensione del monumento. A tal fine nel 2019 è stata avviata una collaborazione con il Laboratorio di Architettura dell’Università di Firenze (DIDA), che durante la campagna di scavo ha proceduto al rilievo non invasivo dell’intero complesso delle Grotte, utilizzando un laser scanner ad alta risoluzione.
3. Un ulteriore sviluppo delle potenzialità di questo progetto ha portato alla recente adesione alla CETS, la Carta Europea del Turismo Sostenibile, metodo per promuovere il turismo sostenibile e per favorire una maggiore integrazione e collaborazione con tutti i soggetti interessati.
Come spiega il sito di Federparchi, “La CETS viene assegnata da Europarc Federation. In Italia, la metodologia CETS è promossa da Federparchi che cerca di coinvolgere gli Enti gestori nell’acquisizione, nel monitoraggio e nel mantenimento di questo prestigioso riconoscimento. Nonostante il parco archeologico delle Grotte non sia all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, con la CETS i parchi diventano “laboratori di buone pratiche” legate alla sostenibilità, luoghi nei quali sperimentare progetti innovativi che possono costituire un modello anche al di fuori del perimetro del territorio tutelato.”