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Ospitalità degli imprenditori elbani

È un’abitudine generosa e originale nata grazie al viticoltore Antonio Arrighi con i ristoratori di Porto Azzurro, da diversi anni, di invitare TUTTI gli archeologi dello scavo di S Giovanni a cena, una sera dopo l’altra, a turno, come una grande festa.

Quest’anno come novità per la prima volta sono stati invitati anche gli studenti della nuova campagna di scavo alle Grotte, insieme alla Fondazione Villa romana delle Grotte!

Grazie Ristorante Molo G, situato all’interno del Cantiere ESAOM e l’imprenditore Umberto Buzzoni per questa meravigliosa accoglienza a Portoferraio.

Scrivono gli archeologi: “Se vogliamo bene a qualcuno, preparare una buona cena è un modo splendido per dirglielo”
Grazie infinite al Molo G osteria portuale e Umberto Buzzoni per essere ogni anno una piacevole certezza del nostro scavo, per ospitare una mandria di archeologi affamati e per la generosità con cui ci accolgono!!”

 

Verso il restauro di tutta la Villa?

Dal 30 settembre 2019, seguendo gli scopi statutari indicati dalla Fondazione, è iniziato un nuovo progetto, ideale prosecuzione e ampliamento delle precedenti indagini archeologiche degli anni ’60 e degli studi degli anni ‘90, risultato di un lavoro di équipe che ha visto la stesura di un progetto biennale, approvato e finanziato dalla fondazione tedesca Wissenschaftsförderungs gGmbH.

La speranza è che, grazie al supporto del Comune, di Fondazioni, Società e privati, si possa col tempo arrivare al restauro di tutta la Villa, destinata a diventare un polo di aggregazione e un importante centro culturale per tutta l’isola.

Nella foto di copertina, i titolari della Fondazione donante insieme con Marino Garfagnoli, Consigliere del Comune di Portoferraio e i responsabili del progetto.

Nella foto dell’articolo, le figlie del Prof. Giorgio Monaco, i Sigg. Gasparri, proprietari del terreno sede dello scavo di San Giovanni, con gli archeologi dell’Università di Siena Laura Pagliantini e Edoardo Vanni.

 

Eccezionale lavoro di squadra Agosto 2018-dicembre 2019 per la…

Un bel lavoro di squadra per la Villa romana delle Grotte

 

La Fondazione Villa romana delle Grotte ha concluso l’anno 2018 con un grande risultato che sarà illustrato in modo completo nel corso del 2019. In attesa di ricevere le necessarie autorizzazioni per poter divulgare le novità, si ringraziano tutti i componenti di un grande lavoro di squadra che ha reso possibile un accordo con la fondazione tedesca Wissenschaftsfcirderungs gGmbH.  Una donazione permetterà la prossima riapertura delle ricerche archeologiche sulla collina della Villa romana delle Grotte per il periodo 2019-2020.   Prossimo appuntamento: a settembre! Le più vive congratulazioni allora a… 

 

Alle Amministrazioni del Comune di Portoferraio, passata e presente, per aver raggiunto e continuato a mantenere un accordo fondamentale di collaborazione con la Fondazione Villa romana delle Grotte e per il suo inserimento nella valorizzazione del sistema museale di Portoferraio con la Cosimo de’ Medici Srl;

All’ispettrice archeologa per l’isola d’Elba per la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno Lorella Alderighiper aver creduto nel progetto fin dall’inizio, per la sua preziosa collaborazione e guida nella stesura del progetto, nel processo amministrativo ed archeologico;

Al CdA della Fondazione per la condivisione dell’entusiasmo nel perseguire il progetto;

Alla Fondazione che, costituita nel 1996, ha negli scopi statutari la promozione “di studi e ricerche archeologici e storici nell’isola d’Elba” e di “relazioni culturali, in campo archeologico e storico con musei ed organismi culturali e scientifici”, a cui si collega la Collana “Memoria e progetto”, curata da Marcello Pacini, che comprende lo studio “Elba romana: la villa delle Grotte” di Sonia Casaburo, con prefazione di Orlanda Pancrazzi pubblicato nel 1997;

Al Gruppo Aithale e ad Archeologia Diffusa Aps per le ricerche archeologiche e geologiche in corso sulla Rada di Portoferraiosvolte da tre università toscane, quali l’Università di Siena (Archeologia), Università di Firenze (Scienze della Terra) e Scuola Normale Superiore di Pisa (Archelogia), nelle quali è compresa la Fondazione Villa Romana delle Grotte, in particolare a Franco Cambi, Marco Benvenuti, Alessandro Corretti, Laura Pagliantini, Giorgia Di Paola, Rosarosa Manca, Edoardo Vanni;

All’azione difundraisingdella Fondazione per la ricerca di finanziamenti e donazioni;

Agli archeologi Laura Pagliantini e Edoardo Vanni per la collaborazione nella redazione del progetto;

A Laura Pagliantini e Alessandro Pastorelli che, con la direzione della Soprintendenza, hanno nel 2017-2018 inaugurato il primo intervento di analisi archeologica e architettonica (le due cisterne) dai tempi del prof. Giorgio Monaco, finanziato da ASA SpA;

Ai soci tedeschi di Italia Nostra che hanno agito da interpreti, mediatori e consulenti legali internazionali;

Al consulente commercialista Matteo Boldri che ha risolto quesiti amministrativi;

Al prestigio dell’associazione culturale Italia Nostra per la collaborazione al progetto;

A tutti i soci e simpatizzanti delle associazioni di volontariato per aver dato sempre un supporto eccezionale;

Nel ricordo del meraviglioso esperimento di Archeo Color Aps. con Laura Pagliantini, Luisa Zito e Luisa Quaglia.

Giornata Mondiale dell’Acqua Nature for Water 22 marzo 2018

Parliamo di “acqua” alla Villa romana delle Grotte

Sono partite le indagini!  La Fondazione riparte dal nostro passato per guardare al futuro e sceglie, per l’inizio di un progetto nato in collaborazione con ASA S.p.A., la Giornata Mondiale dell’Acqua, ricorrenza delle Nazioni Unite ideata nel 1992, quest’anno con il tema: “l’acqua ha la soluzione”, bene da valorizzare e conoscere meglio, per investire nella riscoperta della sua ricchezza.

Con il primo sopralluogo professionale alle cisterne, la Fondazione Villa romana delle Grotte, con il Comune di Portoferraio – Assessorato alla Cultura, si sta avviando verso auspicabili interventi di restauro da quando nei lontani anni ’60-’70 fu condotta l’importante campagna di scavo archeologico che tutti ricordiamo.

Perché privilegiare le cisterne?  Fantastico strumento per il funzionamento di una delle più lussuose ville marittime romane dell’epoca imperiale nell’Arcipelago Toscano, danno informazioni sulla grande quantità di acqua che doveva giungere da sorgenti limitrofe o dal Monte Orello, incanalata in condutture non più visibili, se pure restano visibili i resti delle opere ambiziose che alimentavano, quali l’elegante piscina, i giochi d’acqua, la parte termale. L’attenzione alle cisterne è dedicata alla sensibilizzazione sull’emergenza idrica che stiamo vivendo.

Si intende sottolineare un sodalizio di buon auspicio: l’indagine si avvale della partecipazione di ASA SpA che condivide con entusiasmo il progetto. Dichiara il Consigliere di Sorveglianza di ASA SpA Giorgio Cuneo:

“In questo prolungato periodo di crisi idrica che vede ASA impegnata nella progettazione di soluzioni che possano finalmente rendere l’isola automa, il restauro delle cisterne della Villa Romana delle Grotte permetterà di rendere visibili al pubblico le opere di ingegneria idraulica del passato giunte fino a noi a dimostrazione della grande attenzione dedicata già allora a questa fondamentale risorsa”.

Nei mesi che verranno, prepariamoci a seguire il lavoro dell’architetto Alessandro Pastorelli, membro del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione, specializzato in conservazione e restauro, dell’archeologa Laura Pagliantini del Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali, Università di Siena, con la direzione e collaborazione della dr.ssa Lorella Alderighi della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno.

Saremo lieti di condurre visite guidate alle cisterne, entrambe ancora ben conservate, su prenotazione.

 

Mecenatismo – Un contributo di ASA S.p.A., chiave per…

La Fondazione Villa romana delle Grotte inizia un nuovo percorso di accesso a finanziamenti privati grazie a uno sponsor d’eccezione, ASA S.p.A. Difficile scegliere da dove partire per il restauro della Villa, che appare una grande emergenza tutta da riscoprire, dopo gli scavi archeologici condotti negli anni ’60-’70 e poi interrotti.

La scelta di ASA S.p.A. di contribuire al restauro delle cisterne romane della Villa si inserisce bene nel contesto di recupero dell’intera collina delle Grotte, futuro ideale parco di “archeologia diffusa” nel Comune di Portoferraio, alla luce del nascente SMART, Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano, e rende attualissima la valorizzazione di depositi per l’acqua concepiti in epoca lontana, tuttora strumento insostituibile nella nostra vita moderna.

Le cisterne, alimentate nei secoli dalla ricchezza di risorse idriche della nostra isola, sono la chiave di lettura nella costruzione di un complesso residenziale elegante e imponente, dotato di terme private da una parte, di grotte, ninfei, piscine e giochi d’acqua dall’altra, che non possono non colpire l’immaginazione anche del visitatore più distratto. Le cisterne erano, al tempo degli antichi romani, strumenti fondamentali nella gestione di quelle che erano non solo “ville”, intese nel significato contemporaneo, ma vere e proprie “aziende”.

“Da quando ASA SpA ha ereditato la gestione del servizio idrico all’Elba, ha realizzato molti interventi tecnici per potenziare e migliorare la rete idrica – sottolinea il Consigliere di Sorveglianza di ASA SpA Giorgio Cuneo – La vicinanza, però, si esprime anche attraverso il sostegno e la valorizzazione della cultura e con questo contributo – conclude Cuneo – ASA rafforza il legame con il territorio elbano”.

Il finanziamento permetterà la redazione di schede tecniche, con un’analisi architettonica e archeologica dello stato delle due cisterne, diretta dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno, con la partecipazione del Comune di Portoferraio /Assessorato alla Cultura, la collaborazione dell’Università di Siena, Archeologia dei Paesaggi, Dipartimento di Scienze Storiche e Beni Culturali e dell’associazione Italia Nostra Arcipelago Toscano.

foto di Stefano Muti

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