Categoria: <span>Didattica</span>

A distanza di 60 anni la ripresa degli scavi

COMUNICATO STAMPA Portoferraio, 27 settembre 2019

Fondazione Villa romana delle Grotte e Comune di Portoferraio, Assessorato alla Cultura

A distanza di 60 anni

la ripresa degli scavi alla villa romana delle Grotte

La Villa delle Grotte, testimonianza archeologica di epoca romana tra le più importanti dell’isola d’Elba e una delle ville marittime presenti nell’Arcipelago Toscano, si appresta ad essere nuovamente indagata dagli archeologi dopo l’interruzione della prima stagione di scavi avviata da Giorgio Monaco nel 1959, funzionario della allora Soprintendenza alle Antichità d’Etruria.

Dal 30 settembre al 31 ottobre 2019, riprenderanno quindi le ricerche: questo nuovo progetto, che si presenta come la ideale prosecuzione e ampliamento dei precedenti interventi, è il risultato di un lavoro di équipe che ha visto la stesura di un progetto biennale, approvato e finanziato dalla fondazione tedesca Wissenschaftsförderungs gGmbH.   La donazione alla Fondazione Villa romana delle Grotte è stata ricevuta in segno dei rapporti di amicizia tra la Repubblica Federale di Germania e l’Italia.

La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Pisa e Livorno (SABAP, Dott.ssa Lorella Alderighi) ha manifestato il proprio interesse per questo progetto e le operazioni di indagine verranno svolte con la collaborazione dell’Università degli Studi di Siena-Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali (Prof. Franco Cambi, responsabile per la direzione delle ricerche sul campo), il gruppo di ricerca Aithale, l’Associazione Archeologia Diffusa.  Il progetto si avvale del prezioso sostegno della Fondazione Villa romana delle Grotte e del Comune di Portoferraio, Assessorato alla Cultura.

La Fondazione ringrazia l’Associazione culturale Italia Nostra Sezione dell’Arcipelago Toscano per la continua collaborazione.

La Villa delle Grotte è stata indagata archeologicamente attraverso ricerche che al giorno d’oggi non possono più essere considerate soddisfacenti ed esaustive. Le nuove indagini e l’interesse per l’archivio del prof. Monaco saranno perciò in grado di produrre una mole importante di nuove informazioni sulla villa, di incrementare la sua valorizzazione attraverso la ricerca e la diffusione delle nuove conoscenze, e soprattutto di migliorare l’accessibilità ed ampliare notevolmente le aree visitabili, attraverso nuovi percorsi e supporti didattici.

 

INFORMAZIONI PER LA VISITA

LA VILLA È CHIUSA FINO A PROSSIME INFORMAZIONI 

CI SCUSIAMO PER IL DISAGIO – SONO IN CORSO SCAVI ARCHEOLOGICI

Nel frattempo : dal momento della riapertura, la biglietteria sarà aperta fino all’11 novembre, venerdi sabato e domenica e comprenderà la Cosmopoli Card del Comune di Portoferraio e Cosimo de’ Medici Srl. nei giorni qui indicati.

Visite guidate con l’archeologo saranno possibili:IN PREPARAZIONE, ENTRO BREVE

Info:

Villadellegrotte@gmail.com

http://villaromanalegrotte.it

tel. 3385439270

https://www.facebook.com/villaromanadellegrotte/

Informazioni per

Email: info@visitaportoferraio.com
Tel.: +39.0565.914121
+39.0565.944024

COSIMO DE’ MEDICI SRL. 

FOTO

Nella foto di copertina: gli archeologi dell’Università di Siena Laura Pagliantini e Edoardo Vanni, responsabili degli scavi archeologici attualmente in corso alla Villa rustica di San Giovanni e la Villa romana delle Grotte; Paolo e Chiara Gasparri, proprietari del Podere Gasparri sede dello scavo di San Giovanni; le figlie del prof. Giorgio Monaco in visita alla Villa romana delle Grotte.

QUI DI SEGUITO:

Brochure del convegno “L’isola d’Elba da Giorgio Monaco ai giorni nostri” organizzato dalla Soprintendenza ABAP per le Province di Pisa e Livorno il 14 giugno 2019, con la collaborazione della Fondazione Villa romana delle Grotte.

Il Soprintendente Prof. Andrea Muzzi e l’archeologa Dott.ssa Lorella Alderighi, funzionario responsabile per l’isola d’Elba

Il team dei ricercatori dell’Università di Siena, membri del Gruppo Aithale:

Gli archeologi Prof. Franco Cambi, Dott.ssa Laura Pagliantini, Dott. Edoardo Vanni

Del Gruppo Aithale fanno parte:

Prof. Franco Cambi, Docente di Archeologia dei Paesaggi, Dip.to di Scienze Storiche e dei Beni Culturali, Università di Siena

Prof. Marco Benvenuti
Dip.to Scienze della Terra, Università di Firenze 

Dott. Alessandro Corretti, Laboratorio di Storia, Archeologia, Epigrafia, Tradizione dell’Antico
Scuola Normale Superiore di Pisa

 

Assessore alla Cultura del Comune di Portoferraio Dott.ssa Nadia Mazzei

Cecilia Pacini, Presidente della Fondazione Villa romana delle Grotte, con l’archeologa Laura Pagliantini, direttore scientifico della Fondazione.

Cecilia Pacini è Presidente di Italia Nostra Toscana e Arcipelago Toscano.

 

La rada di Portoferraio nel Walking Festival

Nel Cammino della Rada

Walking Festival

MdS Editore

Fondazione Villa romana delle Grotte

Domenica 22 settembre ore 15 e ore 16,30

 

Domenica 22 settembre, nelle “Giornate Europee del Patrimonio (GEP)”, sarà un’occasione per condividere la meravigliosa Rada di Portoferraio da un punto di osservazione privilegiato.  Iniziamo alle ore 15.00 con una camminata per tutta la famiglia che, attraverso il bacino termale di San Giovanni, ci condurrà fino al sito archeologico della Villa romana delle Grotte, lussuosa villa romana del I sec. a.C.  Intitolato “il Cammino della Rada”, è un evento del Walking Festival del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano in occasione della “Giornata Mondiale senza Auto”.

 

A partire dalle ore 16.30, dopo un saluto del Consigliere del Comune di Portoferraio Marino Garfagnoli, Sara Ferraioli direttrice editoriale di MdS Editore dialogherà con lo scrittore di Portoferraio Angelo Airò Farulla, autore del libro “La Finestra”.  Ospite d’eccezione Franco Cambi dell’Università di Siena che ci parlerà del paesaggio nella Rada di Portoferraio. Partecipa anche Andrea Lunghi della direzione di Elba Book Festival.  Modera Cecilia Pacini, presidente di Italia Nostra Arcipelago Toscano. Una domenica particolare dunque all’insegna della cultura e del paesaggio italiano, bene tutelato dall’articolo 9 della Costituzione.

L’evento è organizzato con la collaborazione del Comune di Portoferraio, Assessorato alla Cultura, e della Cosimo de’ Medici Srl.

IL LIBRO

Il mondo visto da una finestra, come fosse una cinepresa che riprende ad inquadratura fissa la realtà che l’attraversa.  Potrebbe essere questa la sintesi estrema del libro dello scrittore di Portoferraio, Angelo Airò Farulla, La finestra.

In realtà sappiamo che l’attività dello scrivere non è un’attività neutra, nella sua intenzionalità si nasconde la capacità dello sguardo, la complessità del mondo e la vita stessa di chi scrive, che ogni giorno muta e ne modifica lo sguardo stesso. Sappiamo anche che in letteratura, nella buona letteratura, per parlare di sé o di una cosa, bisogna parlare d’altro. È quello che fa Angelo Airò Farulla che con una scrittura in apparenza scarna, registra quei cambiamenti quasi impercettibili che sono in realtà lo svolgersi della vita. Ecco perché lo sguardo quest’uomo che dalla finestra osserva e scrive, parla di noi e a noi.

L’AUTORE

Angelo Airò Farulla è nato a Portoferraio dove vive e lavora nel mondo della comunicazione e della scrittura.

PROGRAMMA Domenica 22 Settembre

Ore 15.00 “Il Cammino della Rada”

Appuntamento con il Walking Festival da San Giovanni alla Villa delle Grotte

Ritrovo: ore 14,45 Portoferraio, Terme di San Giovanni – Durata: 2 ore – Difficoltà: facile

Prenotazione: +39 0565 908231 info@parcoarcipelago.info

In occasione della ricorrenza, in collaborazione con il Comune di Portoferraio, è messo a disposizione servizio di navetta a/r per chi partecipa all’escursione.

http://www.islepark.gov.it/attachments/article/1516/Festival_del_camminare_2019_Programma_Autunno.pdf

www.mobilityweek.eu

 

Ore 16.30

Presentazione del libro “La Finestra” alla Villa romana delle Grotte

info@mdseditore.it – 328 54 61 837

Villa Romana Delle Grotte – Biglietto agevolato di ingresso per l’evento: 2 euro

SP 26, Località Le Grotte, Portoferraio

info 338 543 9270 – villadellegrotte@gmail.com

 

Architetti in erba: “prendiamo le misure” della Villa Romana…

Villa romana delle Grotte, Portoferraio
Sabato 27 luglio alle 18.00

Architetti in erba: “prendiamo le misure” della Villa Romana delle Grotte
Laboratorio per bambini in sito archeologico

Ingresso: Completamente gratuito

Accessibile ai disabili

Realizzazione della planimetria generale della Villa: il Quartiere signorile, la piscina, le Terme e i Giardini.
I partecipanti suddivisi in squadre, avvalendosi di strumenti base, quali il cordino, picchetti, metri, squadre; disegneranno su carta millimetrata, i principali vani della Villa. In questo modo si renderanno conto, in prima persona, delle reali estensioni e dimensione dei singoli spazi, sino ad avere una visione d’insieme.
Al termine dell’attività, infatti, verranno assemblati i vari disegni e con l’ausilio delle varie planimetrie, l’intero areale.
La finalità didattica, condotta dall’archeologo Mario Bacci, consiste nel svolgere, da parte di ciascun gruppo di bambini, azioni complementari, per realizzare un lavoro complessivo dell’area interessata.
L’iniziativa è organizzata nell’ambito della manifestazione regionale Le Notti dell’Archeologia della Regione Toscana dal Comune di Portoferraio, Assessorato alla Cultura, e dalla Fondazione Villa romana delle Grotte, con la Cosimo De’ Medici Srl.  Con la collaborazione di ARCHEOLOGIA DIFFUSA Aps., di Italia Nostra Arcipelago Toscano e della Scuola di architettura per bambini ELBA GREEN LABORATORY di Capoliveri.
Le Notti dell’Archeologia è un appuntamento molto atteso da un vasto pubblico di appassionati e non solo: aperture straordinarie serali e notturne, eventi dedicati nei musei, aree e parchi archeologici della Toscana. Il ricco programma che si snoda con eventi su tutto il territorio regionale è rivolto ad un pubblico di tutte le età, gli orari delle iniziative saranno diversificate per favorirne la fruibilità. Per consultare il programma degli eventi in corso in tutta la Toscana:

Le Notti dell’Archeologia della Regione Toscana alle Grotte

Dal 29 giugno al 4 agosto tornano Le notti dell’Archeologia, un appuntamento molto atteso da un vasto pubblico di appassionati e non solo: aperture straordinarie serali e notturne, eventi dedicati nei musei, aree e parchi archeologici della Toscana.
Questa diciannovesima edizione ha come filo conduttore “Arte e techne”, tematica che valorizza le componenti estetiche ed artistiche delle collezioni ed in generale del patrimonio culturale dalla preistoria ad oggi, con uno sguardo attento sia alletecniche di realizzazione dei manufatti artistici che alla tecnologia disponibile dai tempi più remoti, in continua evoluzione.
Il ricco programma che si snoda con eventi su tutto il territorio regionale è rivolto ad un pubblico di tutte le età, gli orari delle iniziative saranno diversificate per favorirne la fruibilità.

La Fondazione Villa romana delle Grotte partecipa con queste iniziative:

VENERDI 26 LUGLIO

 

L’evoluzione del paesaggio della Rada di Portoferraio attraverso i secoli dai tempi dell’insediamento romano di Fabricia fino alla costruzione della città fortificata da parte di Cosimo De’ Medici.

 

Relatori Anna Guarducci e Franco Cambi, Università di Siena.

Durata: 1 ora 30 minuti

 

 

SABATO 27 LUGLIO

Laboratorio per bambini alle 17.30

 

Architetti in erba: “prendiamo le misure” della Villa Romana delle Grotte
Laboratorio per bambini in sito archeologico con l’archeologo Mario Ettore Bacci

Durata: 1 ora

 

 

Ingresso:  gratuito

Accessibile ai disabili

 

 

Orchidee selvatiche nel “Percorso Botanico” alla Villa

Lungo i corridoi e le aree del percorso di visita della Villa romana delle Grotte è questo il momento speciale per andare alla scoperta di tante orchidee selvatiche che ritornano, spontanee, ogni anno.  Ce ne sono un po’ ovunque, a gruppi.  Dalla parte verso il canale di Piombino, corrono lungo il sentiero che costeggia il panorama verso il mare aperto, a N/N-E, mentre un altro gruppo è proprio dalla parte opposta, verso San Giovanni e il tramonto, a Ovest.

Abbiamo tagliato l’erba nel sito archeologico proprio in tempo, lasciando spazio per crescere a questi fiori senza essere più disturbati durante tutta la loro fioritura.   È essenziale infatti, come ci hanno spiegato con calore le guide Parco che ci frequentano abitualmente, non tagliare le piantine fino a che non siano seccate, e attendere che rilascino i loro molteplici semi. Sono piante dal ciclo biologico lungo che hanno bisogno di stabilità di habitat. I semi sono piccolissimi: un singolo fiore può contenerne anche 60.000!.

Ecco un estratto dal sito del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, dedicato alle orchidee delle nostre isole.

La delicata bellezza dei loro fiori, isolati o riuniti in racemi, è forse la chiave del successo di queste piante. A differenza delle sorelle tropicali, che per la gran parte vivono tra i rami degli alberi della foresta pluviale, le nostre sono tutte terricole e di piccole dimensioni. Delle oltre cento specie presenti in Italia, si stima che nell’Arcipelago toscano ne siano presenti 35-45: l’incertezza sul numero deriva sia dalla difficoltà di classificazione delle varie specie da parte dei botanici, sia dai rilevamenti incerti che risalgono all’inizio del ‘900 e mai più confermati. In tempi recentissimi sono state censite sull’Elba alcune specie mai individuate in precedenza. Parte del fascino esercitato dalle orchidee è dovuto anche alla difficoltà di definire le varie specie sulla base di caratteri osservabili ad occhio nudo, infatti, all’interno delle singole specie e varietà si riscontra un’estrema variabilità di forme e colori, a ciò si aggiunga la facilità d’ibridazione tra specie diverse, che in alcuni casi può dar luogo ad individui a loro volta fertili. Ma l’aspetto più interessante è il loro “comportamento” rispetto all’ambiente.

Sono piante dal ciclo biologico lungo che hanno bisogno di stabilità di habitat. I semi sono piccolissimi: un singolo fiore può contenerne anche 60.000! Essendo privi d’albume, per germinare hanno bisogno d’instaurare un rapporto simbiotico (chiamato micorriza) con funghi microscopici che metabolizzino le sostanze necessarie alla plantula. Delle migliaia di semi prodotti, pochi riescono a germinare e anche in questo caso possono trascorrere più di 6 anni prima che la pianta fiorisca. Le radici hanno forme diverse nei singoli generi, le più tipiche sono quelle che, già in epoca classica, ne hanno ispirato il nome (Orchis: dal greco “testicoli”), in tutti i casi sono spesse e corte, ingrossate per la presenza di riserve alimentari, dette tuberizzate perché, pur non trattandosi di veri e propri tuberi, ne hanno l’aspetto. Grazie alle radici che consentono loro di svolgere buona parte del ciclo vitale sottoterra e ad altri particolari adattamenti all’ambiente, le orchidee riescono a vivere in luoghi inospitali e degradati. Vi sono alcuni generi tipici del bacino del Mediterraneo che naturalmente non mancano sull’Arcipelago toscano, alcune di queste sono le orchidee del genere Serapias.

Hanno un aspetto inconfondibile, non altrettanto facile è distinguere le varie specie, poiché al loro interno si osserva una notevole variabilità alla quale si aggiungono i frequenti ibridi. Sull’Arcipelago sono presenti cinque specie che fioriscono in aprile-maggio. Gli insetti sono attratti dal riparo offerto dalla singolare forma del fiore e quando vi penetrano entrano in contatto con gli organi sessuali della pianta, portandone via il polline, può così avvenire la fecondazione fra individui diversi. Un altro genere tipicamente mediterraneo è quello delle Ophrys. Delle circa 50 specie che formano questo genere, almeno 12 sono note per l’Arcipelago toscano. Le varie specie sono molto simili nelle parti vegetative: apparato radicale, foglie, fusti, spiga, ma il labello (petalo modificato nella forma e nel colore rispetto agli altri cinque) è straordinariamente diverso. Le differenze nei colori e nelle forme del labello sono così ricche da presentarsi anche tra i fiori della stessa pianta. Si tratta spesso di modificazioni individuali che possono essere ereditarie. Questa variabilità è riconducibile soprattutto al modo bizzarro col quale la pianta richiama gli insetti impollinatori.

I naturalisti del XIX secolo, e lo stesso Darwin, avevano già osservato che i fiori di Ophrys erano visitati solo dai maschi dei vari insetti impollinatori. Sarà il naturalista Kullenberg, nel 1961, a spiegare questo meccanismo. Come tutte le altre orchidee anche le Ophrys, a causa della particolare forma degli organi sessuali maschili, non possono affidarsi al vento per l’impollinazione, in più le orchidee di questo genere, non producono nessuna sostanza zuccherina che possa attrarre gli insetti. La loro strategia consiste nel confondere gli ospiti con l’inganno sessuale. Qui entra in gioco il labello: esso riproduce nella forma l’addome delle femmine delle varie specie d’insetti pronubi, compresa una certa pelosità. Per rendere più efficace la “trappola”, i fiori emettono odori simili a quelli che le femmine delle varie specie d’insetti propagano per attirare i maschi della propria specie. Gli inconsapevoli maschi, nel tentativo di copulare col labello delle Ophrys, sono costretti a disporsi in una posizione obbligata che li fa entrare in contatto con le masse polliniche. L’insetto (calabroni, bombi, vespe ed api) sceglierà il fiore col labello per lui più “attraente”. Essendo la forma e il colore del labello caratteri ereditari, è pensabile che l’evoluzione della pianta sia “tarata” proprio sulla scelta dell’impollinatore. Nonostante le raffinate strategie adattative, di alcune specie di orchidee ne sono rimasti popolamenti pericolosamente esigui: la speranza è riposta in una nuova coscienza verso gli altri viventi da parte dell’uomo.

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